NON PROFIT, non solo moda

A cura di Dante Balbo



Con Caritas Insieme ci siamo occupati di non profit in varie occasioni, non solo perché siamo un ente direttamente interessato, ma perché crediamo che lo sviluppo corretto del terzo settore sia una questione di crescita culturale e politica della società civile e un altro modo di affrontare il problema del lavoro in senso più ampio e completo. Questa volta non presentiamo nostre riflessioni, ma attingiamo ad un materiale di tutto rispetto, proponendovi una rivista che da anni si occupa di Dottrina Sociale della Chiesa e dei problemi che di volta in volta questa affronta nel suo articolarsi con il mondo economico e sociale. L'occasione è un corso post universitario tenutosi a Fano nell'estate dello scorso anno, sul tema "Dottrina Sociale della chiesa e Terzo Settore", le cui lezioni sono state raccolte dalla rivista "La Società" nel suo numero 4 dei 1997. Per presentare questo volume, lasciamo la parola a Monsignor Mario Operti, direttore dell"Ufficio nazionale Per la Pastorale sociale e del lavoro" della Conferenza episcopertine/copale italiana, che ne ha curato l'introduzione.

"La storia dell'umanità è segnata da momenti di profonda trasformazione durante ì quali vengono meno le certezze e gli schemi di vita precedenti, senza che si riesca ad intravedere subito quale sia la prospettiva delle nuove soluzioni capaci dì indicare la direzione giusta per un autentico sviluppo dell'uomo e delle sue capacità. Quello che stiamo vivendo è certamente uno di questi momenti, caratterizzato da una forte insicurezza diffusa e da un'instabilità, sia dal punto di vista delle grandi istituzioni sociali, sia per quanto riguarda il vissuto e le aspettative personali.
... Per una Chiesa che "vuole stare nella storia con amore" il compito principale è proprio quello di saper amare il proprio tempo come dono di Dio e appello alla responsabilità e alla partecipazione alla sua opera di creazione e di redenzione. E questo si avvera soprattutto attraverso il compito dell'evangelizzazione, nella convinzione che il contributo più prezioso che la Chiesa e i cristiani possono portare allo sviluppo dell'umanità in ogni situazione è certamente quello di un annuncio del Vangelo della carità che congiunge insieme la verità di Dio che è amore e la verità dell'uomo che è chiamato all'amore: una nuova evangelizzazione consapevolmente attenta alla cultura del nostro tempo, per aiutarla a liberarsi dei suoi limiti e a sprigionare le sue virtualità positive.
... In questa prospettiva la Chiesa italiana è impegnata, oltre che nell'opera del discernimento comunitario, nell'elaborazione di un progetto culturale che non intende certo ricostruire una visione di cristianità, tipica di altri tempi, ma ispirarsi alla convinzione che dalla centralità di Cristo si può ricavare un orientamento globale per tutta l'antropologia, e così per una cultura ispirata e qualificata in senso cristiano. In Cristo infatti ci è data un'immagine e un'interpretazione determinata dell'uomo, un'antropologia plastica e dinamica capace di incarnarsi nelle più diverse situazioni e contesti storici, mantenendo però la sua specifica fisionomia, i suoi elementi essenziali e i suoi contenuti di fondo. Ciò riguarda in concreto la filosofia come il diritto, la storiografia, la politica, l'economia.
... Un nuovo Stato sociale non può essere governato solo da un centro pensato come vertice della società, né può essere forgiato dalla mano invisibile del mercato. Il binomio Stato mercato, che ha costituito l'asse portante di tutta la società moderna e su cui si sono retti i regimi di stato sociale nel secondo dopoguerra, non è più sufficiente né adatto. È necessario far intervenire un terzo polo, il cosiddetto settore no profit o il privato sociale, costituito da libere associazioni, volontariato, cooperative sociali, fondazioni e organizzazioni varie no profit. Questo terzo polo si presenta oggi come il più dinamico, attivo e capace di assorbire l'insufficienza di regolazione che c'è nel mercato, così come l'alienazione di una società burocratizzata per via statale, nella prospettiva di una democrazia più piena e nello spirito della Dottrina sociale della Chiesa.
... In altri termini, è necessario pensare a Stato e mercato e settore no profit come poli aventi pari dignità e in relazione tra loro.

Nota: Commissione episcopertine/copale per i Problemi sociali e il Lavoro, Democrazia economica sviluppo e bene comune, 5.


... Con la nuova sensibilità maturata in questi anni è indispensabile vigilare affinché i valori che sostengono tale attività in campo economico non si risolvano in semplici dichiarazioni di facciata, ma segnino in profondità un modo alternativo di fare economia secondo i criteri della solidarietà e della democrazia.
Parimenti è indispensabile che la ricerca e l'approfondimento dell'ambito valoriale venga portato avanti per elaborare una cultura del Terzo settore che, coerente ai principi che lo ispirano, affronti i nodi ancora aperti e insoluti che lo attraversano, quali ad esempio lo statuto giuridico, la tutela e la rappresentanza del lavoratore in questo settore e il problema della concorrenza tra i diversi soggetti che operano in questo ambito. Ne consegue un indispensabile impegno rivolto ad una formazione adeguata degli operatori delle organizzazioni senza fine di lucro, affinché ai principi dichiarati e sottoscritti, corrisponda una qualità di servizi e di presenza coerente con i presupposti.
... Il vero volontariato non ha mai aspettato i finanziamenti pubblici o privati per avviare la sua presenza di testimonianza e di servizio, come le numerose testimonianze possono ampiamente documentare. È vero, però, che la legislazione può e deve favorire l'azione e lo sviluppo di tutte quelle realtà che contribuiscono a rendere la società più solidale e democratica attraverso l'impegno dei singoli e delle aggregazioni che operano nei vari settori della vita sociale e civile.